La paura delle elezioni.

La paura delle elezioni.

La paura delle elezioni anticipate è una brutta bestia. Prima ad Aosta con l’appoggio provvidenziale di Rete Civica e ora a Roma con il neonato Conte bis giallorosso si ripete la logica del pastrocchio impacchettato nella carta regalo del ”per il bene di...”

La verità è che chi ha avuto un seggio vuole evitare di ritrovarsi nella lotteria della candidatura e poi alla prova delle urne.

Per resistere si inventano così formule incredibilmente distanti da quanto detto agli elettori al momento del voto.
Questo degrado della rappresentanza gonfia il petto di chi considera i Parlamenti nazionali e regionali come roba desueta e fa votare su piattaforme private come la famosa Rousseau dei pentastellati.
La democrazia non è un giocattolo digitale ma ha radici nella Costituzione repubblicana e sarebbe bene tenerlo sempre a mente.
Ciò vale anche per per il nostro Statuto e l’Autonomia speciale che rischia di essere sepolta da formule di governo astratte e prive di afficacia.
Il Governo Fosson (il Presidente, come Conte, è buono per tutte le stagioni) vivacchia e i problemi si accumulano, aspettando che vengano al pettine i nodi di quella sorta di contratto imposto dall’ala sinistra della coalizione.
Pur di non votare tutto pare legittimo anche fingere di andare d’accordo, inventarsi gli assessorini e vivere di annunci, mentre i valdostani - attoniti - assistono alla recita.

Luciano Caveri


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